Come possiamo sapere se stiamo comprando veramente cibo sano?
Questo é un articolo un pochino lungo,
ma pieno di curiosità e di segreti svelati su ciò che mettiamo ogni giorno nel piatto.
Buona lettura!
Cibo sano=Cibo prodotto in modo controllato, naturale:
Il cibo che mangiamo è quello che o produciamo o compriamo.
Se lo compriamo, non sappiamo se è stato creato in modo salubre, se é per noi cibo sano. Giusto? Ma se noi comprassimo a chilometro zero (di cui abbiamo già parlato in un altro articolo) abbiamo una maggiore certezza di chi lo produce e come lo fa.
IL CIBO PRODOTTO A CHILOMETRO ZERO
É MAGGIORMENTE CONTROLLABILE
RISPETTO AL PRODOTTO DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE !
Questo è logico…
Pensateci : se un macellaio di paese mente sulla provenienza della propria carne, prima o poi verrà scoperto. Se un supermercato mente, lo verremo a sapere? Forse e chissà quando…
Se questo macellaio é da anni che ha aperto il suo negozio e la gente del posto lo conosce, avrà anche delle informazioni sulla sua serietà o meno. Prima o poi, qualcuno vedrà se farà qualcosa di non corretto.
L’Italia delle PMI.
Il nostro Bel Paese è formato da PMI, piccole e medie imprese, per la maggioranza, che ci mettono la faccia in quello che fanno.
Ci sono produttori e venditori onesti e altri non onesti. Se compriamo con filiera controllata, in piccole realtà, si potrà meglio controllare quello che acquistiamo.
Possiamo visitare le aziende (molti produttori ne sono felici), possiamo informarci con le persone del luogo se un commerciante é corretto, possiamo leggere sui giornali locali su di loro, possiamo valutare e confrontare i prodotti nei tanti mercatini locali ecc…ecc… un pò come è sempre stato prima dell’industrializzazione e la produzione di massa.
In un paese, nelle piccole città si conoscevano un pò tutti e si sapeva dove andar a comprare sicuro cibo sano (da noi in Lombardia si definisce cibo locale e sano come ‘nostrano’).
Questo è diventato più difficile con lo sviluppo di grandi agglomerati urbani (megalopoli) e con l’avvento delle GDO, supermercati spesso di origine non italiana.
Chi può mai sapere se quel alimento è stato prodotto in modo naturale, se rispetta certi parametri di salubrità, se non è stato trattato in modo chimico??
L’industria ed il cibo
Il cibo è sempre stato considerato come NUTRIMENTO, come VITA. Si mangiava per saziarsi e lo si cercava vicino a dove si abitava, perché non c’era molta scelta o mobilità….
L’avvento della produzione di cibo di massa con l’industria, lo sviluppo dei trasporti e dell’agricoltura industriale, negli ultimi decenni ha spinto la domanda di cibo sempre più verso i supermercati. Questi, sono diventati sempre meno locali, sempre più appartenenti a grandi catene (spesso d’oltralpe) e sempre più forniti di prodotti da tutto il mondo e di qualsiasi stagione.
Sapere da dove viene ciò che mangiamo è diventato praticamente impossibile.
Sapere come quel cibo è stato prodotto e trasportato, é affidarsi alle mani del destino.
Quante etichette sono vere? Quante etichette pongono l’attenzione solo su determinati ingredienti ‘sani’, mentre la vera lista degli ingredienti che comprende anche percentuali alte di sostanze artificiali è scritta chissà dove, con caratteri piccoli, con colori difficili da leggere (scritte bianche su sfondi gialli, per esempio).
Marketing del cibo: cibo sano e cibo cool
Se il produttore non va al prodotto, si dovrà ben far andare il prodotto sotto il naso del consumatore e spingere a comprarlo, per vari motivi: perché fa bene, perché berlo o mangiarlo é molto ‘cool’ (pensiamo alle tante pubblicità che sponsorizzano bibite bevute da grandi campioni sportivi o aperitivi da bere con amici in bar trendy), ecc…
Tutto questo è marketing, un insieme di tecniche volte a a spingere l’offerta del prodotto per creare la domanda, dove non c’è.
Il cibo è passato da NUTRIMENTO A MERCE, A PRODOTTO come tanti altri.
Il marketing, che si esprime con campagne pubblicitarie, packaging accattivanti, promozioni e via di seguito, cerca nicchie nuove di mercato a cui vendere nuovi o vecchi prodotti e crea bisogni dove non ci sono ancora.
Sostanzialmente, se un prodotto non lo cerchiamo, è perché non è necessarioper noi, ma il commercio deve pur vendere per dare lavoro a migliaia di persone….
Ecco come il cibo è diventato Merce e non più Nutrimento e Vita ed ecco come il cibo diventa sempre più caro produrlo. Quindi si punta sulla quantità e non sulla qualità.
Con l’aumento dei costri di produzione, le piccole realtà fatica e qui entrano in gioco le grandi aziende che riescono ad abbattere più facilmente i costi, ma che sprecano anche tanto cibo….
Cibo merce o cibo vita?
Il cibo creato con processi industrializzati, trattato per poter durare a lungo nel tempo (cosa assolutamente innaturale), impacchettato e colorato e spedito dall’altro capo del mondo é cosa nota a tutti. Fin dall’antichità il cibo ha viaggiato per chilometri.
Commerciare animali, frutta, verdura, spezie, vino, legumi, pesce, formaggi di origine esotica è stata la fortuna di tanti popoli: Greci, Fenici, Romani ecc… ma il trasporto è sempre stato un problema per il mantenimento della freschezza del prodotto.
Fin dall’antichità l’uomo ha inventato mille modi per conservare: sale, aceto, affumicatura…Con l’avvento della chimica, della plastica tutto è diventato più semplice ed economico.
Ora ci si è abituati a vedere primizie da tutto il mondo e di qualsiasi stagione nei mercati. Un tempo erano costosissimi e rari.
Sempre più cibo viene trattato, colorato e profumato per esser venduto come ‘fresco’ dall’altro capo del mondo.
Un esempio di cibo trattato: il MANDARINO
Vi siete mai chiesti perché quando comprate dei bellissimi, coloratissimi e profumati mandarini o mandaranci al supermercato, quando li aprite a casa li trovate secchi, asciutti e senza sapore? La buccia é bellissima, colorata, lucida e profumata, ma rispetto al frutto interno, essa é di dimensioni grandi? Dove é andata tutta quella polpa?
Come mai c’è tutto quello spazio fra buccia e spicchi succosi?
Questo prodotto é un esempio su tutti. Vediamo il motivo.
Durante le nostre lezioni noi Vi consigliamo quali materiali inserire nella pila del compost e quali no. Vi consigliamo di inserire solo AGRUMI BIOLOGICI NON TRATTATI (vale anche per le bucce di banana). Perché?
Ecco alcune foto di alcuni agrumi esteri, i cui produttori sono stati obbligati a dichiararne i trattamenti per poter esser venduti nei mercati italiani UE.
Ma, tanti altri produttori, anche italiani, non dichiarano nulla…
Buccia non edibile?? Cere???…Ma è un soprammobile o un CIBO??
Maquillage per esser belli!
Se bello vuoi apparire, un pò devi soffrire !
Un mandarino viene raccolto non maturo, altrimenti arriverebbe marcio sulle nostre tavole lontane dal luogo di coltivazione e non potrebbe esser trasportato per giorni e giorni in celle frigo.
Già questo passaggio non permette alla pianta di dare tutti i nutrimenti necessari al suo frutto. Solo con la maturazione i frutti possono essere completi e con sostanze facilmente assimilabili e benefiche per il nostro corpo. Alcuni frutti immaturi sono tossici finché non raggiungono la perfetta maturazione….
Oltre ad essere immaturo, deve esser lavorato: cera, colorante arancione, profumo, sostanze chimiche varie per mantenerlo fresco (conservanti per esempio).
La buccia riceve tutti questi trattamenti per essere bella e lucida. Accattivante no?
Peccato che l’interno continua a maturare e non potendo più ‘respirare’ con l’esterno perché la buccia é incerata e trattata, si restringe sempre più, seccandosi.
Ecco un bel mandarino fuori, ma dentro in realtà é una pallottina rinsecchita, senza sapore, vecchia di chissà quanto tempo.
A tutto questo, bisogna aggiungere altri trattamenti a cui è stato sottoposto il seme e la pianta per non esser attaccati da parassiti, per far crescere in fretta grossi mandarini….
Ma…se non vi basta vi parliamo di un altro cibo: il riso.
Il riso: un prodotto ITALIANO
Il riso, uno dei prodotti tipici asiatici, ma anche molto italiano.
Da dati del 2019, l’ITALIA É IL PRIMO PRODUTTORE EUROPEO DI RISO.
Non tanti lo sanno, ma il nostro laborioso paese ha regioni di prim’ordine in questa produzione: il Piemonte in testa, insieme al lombardo veneto, Emilia Romagna e Sardegna.
Cifre? 1,60ml di tonnellate annuali prodotte, 4200 aziende che ci lavorano, più del 50% della produzione europea di riso é italiana.
Anche la Sardegna ha numerose piccole aziende che producono questo cibo, faticando in un’economia che stenta sempre a crescere.
Sosteniamo il nostro Paese, sosteniamo i coltivatori che si spaccano la schiena nelle risaie, come? Comprando riso ITALIANO !! Mettiamo nei nostri piatti dei bei RISOTTI e delle belle insalate di riso italiane!
Anche l’UE si é accorta di dover finalmente proteggere alcuni suoi prodotti di punta e sta puntando sul nostro riso. Evviva!
Il riso: un prodotto sommerso
Purtroppo anche il riso é uno degli esempi su tutti per quanto riguarda i numerosi trattamenti a cui è sottoposto, anche solo nel coltivarlo (una ventina di sostanze chimiche diverse…)
Coltivazione delicata, ricordate le Mondine? Immerse fino al ginocchio nell’acqua, attaccate da mille insetti, con il cappello a coprirsi il capo sempre chino sulla terra per inserire le nuove piantine di riso nel campo, a file.
Il riso in natura ama le zone umide, ma non dimentichiamoci che è tipico delle coltivazioni asiatiche, dove il clima è molto più umido e con pochi sbalzi di temperatura.
Allora si inondano le risaie….Perchè si inondano i campi di riso? Perché si cerca di non far crescere le erbe spontanee e si cerca di proteggere la pianta dagli sbalzi termici, tipici del nostro clima.
Adattarlo al clima mediterraneo, non è mai stato facile, come si vede bene. Ora sempre più aziende usano la ‘risicoltura all’asciutto’: si cerca di evitare di avere acqua stagnante per mesi nei campi. Solo nel momento della germinazione e solo quando è necessario (per particolari condizioni atmosferiche) si inondano le coltivazioni.
Lo stesso Fukuoka (di cui abbiamo accennato in un altro precedente articolo del blog) inondava i campi di riso solo per un paio di settimane, nella stagione asciutta. Per il resto lasciava fare a Madre Natura… ma il clima giapponese é diverso da quello mediterraneo.
Il riso: prodotto che subisce molti trattamenti
Partiamo dai semi stessi:
si usano semi modificati, Ogm (o Nbt..nuovo nome per cosa simile), per rendere la pianta più forte contro gli attacchi parassitari e resistente per vivere in acque stagnanti a lungo. Poi i semi vegono spruzzati di numerose sostanze chimiche, ognuna specifica ad evitare marciumi, parassiti, funghi, ecc…..
Nel momento in cui vengono trapiantati i germogli nei campi indondati, bisogna proteggere le giovani piantine. E giù un’altra bella lista di trattamenti: altre sostanze chimiche vengono date per uccidere numerosi insetti e parassiti che infestano le acque. Poi si devono aggiungere quelle che servono a proteggere la salute dei coltivatori (antizanzare per esempio) e che dire dei diserbanti per uccidere le erbe spontanee che riescono a farla franca anche nell’acqua?
Concimi e fertilizzanti chimici sono poi abbondantemente distribuiti per rendere le piante forti e per sollecitare il loro sviluppo e la veloce maturazione sei semi.
Lavorazione dei semi grezzi
Dopo esser stati raccolti i semi di riso, grezzi, integrali, questi vengono sottoposti a numerose lavorazioni per rendere il chicco bianco, allettante. Questi procedimenti permettono anche di conservarli a lungo, ma il risvolto della medaglia è che il chicco perde tutta la parte nutriente integrale.
Tante vitamine, sali minerali, fibre e altri numerosi nutrienti rimangono come scarto industriale, dato agli animali per esempio. Noi mangiamo un chicco che ormai sarà pieno solo di acqua e zuccheri E NATURALMENTE DI MILLE PRODOTTI CHIMICI con i quali la coltura è stata prodotta.
Triste, preoccupante, no?
Quindi, in buona sostanza, il messaggio di questo articolo é questo:
COMPRATE CIBO LOCALE, SOSTERRETE PICCOLE ECONOMIE,
AVRETE MENO CIBO TRATTATO NEL VOSTRO PIATTO E NEL VOSTRO STOMACO e quindi
AVRETE MENO SOSTANZE CHIMICHE, TOSSICHE, DEPOSITATE DA TEMPO NEGLI ORGANI.
USATE IL CIBO PER STARE BENE E VIVERE A LUNGO!!
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