Sappiamo quanto cibo finisce nella spazzatura mondiale?

cibo sprecato

Spreco di cibo e cibo merce

Con questo articolo affrontiamo uno spinoso problema: lo spreco alimentare.
Purtroppo nel mondo la mal distribuzione di cibo ed acqua sta diventando sempre più grave. Milioni di persone non hanno accesso a fonti di vita in modo costante e facile.
Altre, avendo risorse in eccesso, le sprecano considerando cibo e acqua come fossero merci e non fattori vitali.
Il problema non é solo lo spreco del cibo, ma anche la pessima qualità dei nutrimenti (della quale abbiamo già parlato in precedenti articoli).

Cibo sprecato e cibo non sano. Ecco dei gravi problemi nella nostra società del benessere.

Dispensa Sociale

Alcuni mesi fa noi di Terra Antica Vita Nova abbiamo partecipato ad un incontro molto interessante a Bergamo città, promosso dalla Dispensa Sociale bergamasca che lotta ogni giorno contro lo spreco di cibo.

La Dispensa Sociale é un progetto di economia circolare, un progetto della Cooperativa Namastè.
L’ obiettivo della Dispensa é quello di evitare che in futuro ci siano degli alimenti buttati nella spazzatura con impatto sociale, economico ed ecologico importante.
L’industria, l’agricoltura industriale da decenni producono di più di quanto necessiti la domanda sul mercato. Questi settori sono fortemente regolamentati, ad alti livelli (Unione Europea) e basta un’ammaccatura in un prodotto per buttare un intero stock, un intero pallet. Per un solo prodotto non conforme, se ne scartano a centinaia per evitare di sprecare tempo nel togliere la confezione rovinata da un pallet e re imballare il tutto.
Purtroppo sembra che stiamo parlando di marziani…no, siamo noi Umani che buttiamo cibo commestibile, mentre c’è chi non ne ha e non ha le disponibilità per averlo, non pensando anche che IMPATTO AMBIENTALE ha sul nostro territorio.
Follia pura.

riuso di cibo-valore sociale

Sperpero di cibo e impatto ambientale

I volontari della Dispensa Sociale (come molti altri validi progetti in tutta Italia) hanno molto a cuore l’impatto ambientale dello spreco di prodotti alimentari.
Quando é stato creato questo progetto, i fondatori si sono posti delle domande.
Quanto cibo finisce nella spazzatura? Quante confezioni di diverso materiale ed imballaggi vari si buttano? Quanti alimenti non entrano nella rete per essere consumati e finiscono dritti dritti nell’immondizia del nostro territorio?

Lo spreco di cibo é legato alla sovra produzione

La sovra produzione non é naturale, é un concetto meramente industriale. In passato si produceva artigianalmente qualsiasi cosa e lo spreco era pochissimo. Tutto rientrava nel sistema, in un‘economia circolare.
Non abbiamo mai sentito i nonni che raccontano che di un tal animale o di un tal frutto si usava tutto?
Madre Natura produce il necessario. Se alcune piante o animali sovra producono qualcosa in più, hanno uno scopo preciso, per esempio il nettare di alcune piante che nutre gli insetti che la proteggono….

Produrre significa investire energie, investire denaro, utilizzare risorse naturali

Energia, denaro, tempo, risorse naturali…tutti ingredienti per produrre qualsiasi cosa mangiabile e non mangiabile. Pensiamo ad un prodotto: ha richiesto molta acqua per la sua creazione, molto petrolio per il suo imballaggio. Viene ad essere scartato e nessuno lo mangerà, lo utilizzerà. Che senso ha avuto tutta quella energia utilizzata, quelle risorse naturali impegnate? Perchè la Terra deve donare qualcosa gratuitamente a noi Uomini con le sue risorse e poi noi le sprechiamo in questo modo facendole finire nella spazzatura, inquinando allegramente nel frattempo…naturalmente…
Raccolta e smaltimento di questo spreco alimentare ha un costo economico ed AMBIENTALE.


Lo spreco di cibo non ha solo un valore NON sociale, ma é anche intimamente legato all’inquinamento ambientale.

Economia circolare é economia sociale

Cibo sprecato non solo é un concetto moralmente non accettabile, ma é anche un anello dell’economia circolare che non permette il riuso, il riciclo.
Progetti come quelli della Dispensa Sociale permettono di riutilizzare, riciclare gli alimenti che sono di buona qualità, ma non comprati, che sono ammaccati o troppo maturi o danneggiati ma mangiabili, che hanno un termine minimo di conservazione oltrepassato ma sono ancora commestibili…

produrre cibo e non produrre spreco

Tutti questi tipi di prodotti vengono di nuovo re immessi nel sistema. Vengono ad essere raccolti da supermercati, mense (nelle mense scolastiche lo spreco é alto!!), aziende, orti mercati, negozi ecc… e selezionati. Poi si distribuiscono a chi li richiede, soprattutto a persone che hanno problemi e non potrebbero permetterseli, quindi da un gesto ecologico si passa ad un gesto socialmente utile.
L’economia circolare non é solo sostenibile per la nostra Madre Terra, ma é anche un gesto per aiutare persone socialmente fragili.

La nostra economia é votata al consumo
ed il consumo dice che il cibo é merce, una qualsiasi merce.

Numeri dello spreco alimentare

Ci sono numerosi studi sullo sperpero alimentare.
Si é scoperto per esempio che lo spreco avviene su tutta la filiera alimentare, dal produttore al consumatore.
Oltre un terzo di alimenti prodotti al mondo finiscono nella spazzatura.
Vi potete immaginare della quantità di immondizia sul suolo, di inquinamento nelle acque, nell’aria, tutto prodotto dall’Uomo incapace di comprendere che sta uccidendo se stesso e la Terra.
La FAO ha stimato tempo fa che 3,3 miliardi di tonnellate di CO2 é stata prodotta dallo spreco alimentare industriale.
Il Politecnico Federale di Zurigo ha stimato che nella sola Svizzera i numeri sono impressionanti. L’ agricoltura industriale causa il13% dell’ inquinamento ambientale svizzero, il 27% é dato dalle industrie di trasformazione dei prodotti, il 52% delle economie domestiche e gastronomia. Solo il settore servizi commerciali ha una percentuale bassa dell’8%.
E se pensiamo che la Svizzera é geograficamente un piccolo paese europeo, immaginiamo nel nostro intero continente!

Cosa possiamo fare nel nostro piccolo? Cambiamo paradigma! Cambiamo abitudini!

cambiare i paradigmi sul cibo

Noi siamo tutti consumatori e nel nostro piccolo vivere quotidiano possiamo fare molto.
Cambiamo gradualmente le nostre abitudini, il nostro modo di pensare.
Non pensiamo che un cibo maturo sia da buttare (le banane con la buccia marrone per esempio), ma possiamo usarle per frullati, potage, minestre ecc…impariamo a rielaborare con prodotti di riuso (il panettone avanzato diventa un dolce a strati con diverse creme per esempio).
Quando troviamo la scritta “da consumarsi preferibilmente entro”,  quel prodotto non scade, é ancora commestibile, ma il suo imballaggio non permette di mantenere le caratteristiche e le qualità perfette del momento dell’acquisto (pensateci, se non ci fosse data di scadenza per i prodotti ….non si produrrebbe più!!).
E ancora, non scartiamo cibi ammaccati, danneggiati. Un peperone danneggiato, finendo in padella avrà lo stesso gusto di un peperone perfetto.
Poniamo nel nostro frigo, nella nostra dispensa i prodotti che scadono prima, davanti e quelli che scadono dopo, dietro.
Come fanno nei supermercati…
Osserviamo in che stato é la confezione. Per esempio una merendina che é confezionata in un involucro gonfio ci sta dicendo che non é più possibile mangiarla, ma una patata che ha dei germogli, é commestibile.

Insomma, impariamo a valutare, annusiamo, assaggiamo se abbiamo dei dubbi.

cibo scartato portato come esempio dalla Dispensa Sociale

Quando compriamo, prendiamo del tempo e diamo attenzione a ciò che facciamo

I volontari della Dispensa Sociale bergamasca ci hanno suggerito utili consigli da seguire nel momento principale dell’entrata del cibo nella nostra vita, cioé il momento dell’acquisto ( a meno che non siate produttori voi stessi!).
– Quando andiamo al supermercato stiamo attenti alle numerose promozioni allettanti. A ben vedere tanto allettanti non lo sono se poi quei prodotti non li avremmo comunque acquistati e marciranno nella nostra dispensa…
– Le famose vasche con prodotti scontati del 50%, non sono a favore del consumatore, sono a favore dell’azienda venditrice. Se quei prodotti sarebbero stati di lì a poco scartati, meglio fare un grosso sconto e guadagnarci fino all’ultimo, giusto? E noi consumatori ci caschiamo con tutte le scarpe…

Usiamo la testa quando compriamo!
Muniamoci di lista compilata precedentemente e di attenzione a ciò che facciamo.
Consumo consapevole, insomma, con pensiero critico.

– Nel prendere il prodotto a noi utile, cerchiamo di non danneggiare le confezioni di altri prodotti che rimangono sullo scaffale. Altre persone potrebbero pensare che il prodotto non é integro e quindi non più sano (altro paradigma da cambiare!!!) e non acquistarlo più. Il nostro gesto non attento potrebbe creare spreco di cibo…
– Cambiare il modo di pensare che se un prodotto é bello, é sano. Estetica, integrità e completezza sono dei valori inculcati dal marketing pubblicitario. Se un prodotto non ha l’etichetta, ma é in una confezione con tutti prodotti uguali etichettati, quel prodotto rimarrà sullo scaffale. Vero?
– Usiamo app utili a riusare alimenti avanzati dal produttore (c’è anche un’app con uno sprecometro!). Ora vanno tanto di moda, ma anche per quel tipo di acquisti usate la testa! Diffidate di chi ha sempre del cibo in avanzo tutti i giorni (a meno che siano dei prodotti di aziende alimentari con degli stock settimanali) e favorite invece gli acquisti da artigiani che la sera mettono quel dato prodotto che ogni tanto é in avanzo.
– Se potete, cercate di fare piccole spese piuttosto di una grande. Si spreca di meno.
– Osserviamo cosa buttiamo più facilmente dalla nostra dispensa di casa e cerchiamo di comprare meno quel prodotto.
– Sollecitiamo la creazione di piccole reti di riuso alimentare. Sappiamo che un fruttivendolo vicino casa a fine giornata ha delle casse di frutta e verdura da utilizzare? Sollecitiamolo e aiutiamolo a mettersi in contatto con istituzioni caritatevoli o persone con difficoltà economiche che conosciamo.
A Napoli ci hanno raccontato che questo succede molto spesso….
Favorire le reti sociali locali é un modo anche per essere ECOLOGICI.
Un piccolo gesto può fare molto.

usiamo la testa quando scegliamo il ns cibo

Cibo sacro o profano?

Il cibo è sempre stato considerato sacro in tempi antichi, difficile da produrre, difficile da conservare, difficile insomma da trovare e mettere in bocca.
In questa economia sviluppata, persino nei paesi economicamente non sviluppati con forti spinte migratorie, si sprecano alimenti che potrebbero sfamare molti. Nelle mense caritatevoli diverse persone scartano frutti troppo maturi o frutti danneggiati, per esempio. E’ un paradigma da cambiare in tutto il mondo.


Il cibo non é una merce, un prodotto. Il cibo é vita, senza di esso si muore

Sembra che la gente se ne sia dimenticata…
Quanti alimenti buttiamo perché dimenticati e scaduti nella nostra piccola dispensa di casa?
E’ quindi importante cambiare questo modo di vivere, anche nel nostro piccolo, come abbiamo visto.

Continuate a seguirci…a presto!



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