Far pascolare con il pascolamento razionale, può salvare dai disastri ambientali.
ALLEVARE GLI ANIMALI- Pascolare in modo più naturale possibile
Abbiamo gà spiegato in un precedente articolo che é importante far pascolare gli animali in modo naturale, lasciando che mangino erbe diverse e che si muovano liberamente in un campo.
Non tenere gli animali allevati in un piccolo spazio, può evitare che questi si ammalino facilmente e che non si distrugga l’ambiente dove pascolano.
Allevamenti intensivi
Il tradizionale modo di allevare in modo intensivo é un tipo di attività economica che punta sulla quantità e non sulla qualità.
Come abbiamo appena detto, far crescere e vivere tanti capi in pochi metri quadri non é sano e gli animali non saranno sani e robusti. Quindi saranno per noi un nutrimento poco salutare.
Il cibo per gli animali é per lo più fornito dall’allevatore, lo spazio per muoversi é poco (e ne risentono muscoli, ossa e nervi, oltre che lo stato psicofisico dell’animale stesso), le malattie si diffondono spesso e velocemente con conseguenti terapie antibiotiche per combatterle. Molte cure ormonali (vietate dal 1996 in UE e quindi in Italia) sono poi utilizzate per aiutare lo sviluppo veloce e con più massa muscolare.
Tutto questo poi finisce nei nostri stomaci e noi mangiamo prodotti (carne, prodotti caseari ecc…) di scarsa qualità, con numerose sostanze sintetiche presenti al loro interno.
In questo articolo Vi proviamo a spiegare una pratica sbagliata nell’allevare animali : il sovrapascolamento.
Il sovrapascolamento
Questo evento si crea normalmente in un allevamento intensivo tradizionale e industriale dove molti animali vivono in poco spazio.
Il sovrapascolamento é un fenomeno che crea diversi danni ambientali. Il suolo calpestato e impoverito delle sue erbe naturali, risulta sempre nudo ed esposto ad agenti atmosferici, anche per diversi chilometri.
L’allevamento, inoltre, é causa di numerose problematiche ambientali anche dell’aria (con emissione di gas in dosi concentrate) e dell’acqua (falde acquifere inquinate per deiezioni e uso di antibiotici ed ormoni, appunto).
Danni ambientali da allevamento intensivo
Far vivere in pochi metri quadri tanti animali significa avere tutta una serie di problematiche a terra. Vediamone alcuni:
- suolo continuamente calpestato nello stesso punto, nudo e maltrattato
- assenza di normale e naturale copertura del suolo, con conseguenti problemi di stabilità (rischio di smottamenti per esempio)
- forti carenze di sostanze nutritive (soprattutto Calcio e Magnesio)
- concentrazioni di quintali di letame a terra in pochi metri quadri
- ristagno di liquami in alte concentrazioni (che diventano tossici penetrando nel terreno e fluendo verso falde acquifere sotterranee)
- concentrazioni di sostanze sintetiche al suolo, utilizzate per la cura degli animali (antibiotici, integratori, ormoni ecc…) che fluiranno nelle falde acquifere sotterranee e in tutto il terreno
- raro o assente sviluppo di vegetazione biodiversa
Una soluzione? Studiamola! PASCOLAMENTO RAZIONALE
A tutto questo danno, c’è una soluzione?
Dagli anni Settanta molti studiosi hanno messo in correlazione pascolamento e desertificazione di un luogo, trovando soluzioni diverse, ma tutte cercando di imitare la natura per curare l’ambiente (per esempio A. Savory– scienziato dello Zimbabwe).
Gli animali sono importanti per mantenere sotto controllo le erbe spontanee e per favorire lo sviluppo di alcune di esse, piuttosto che altre in una determinata zona.
Queste piante, oltre che a fornire il giusto nutrimento agli animali, tengono coperto e nutrito il suolo con una naturale pacciamatura.
Allora, la soluzione é semplicemente dividere in lotti il campo dove vivono gli animali e far roteare periodicamente i recinti, affinché gli animali non stiano troppo a lungo nello stesso luogo.
Ci sono numerosi corsi specializzati nell’insegnare questa tecnica semplice e naturale. Basta programmare un pò l’attività per dare un futuro migliore ai Vostri animali e al Vostro campo.
La simbiosi fra ruminanti e piante
Millenni di simbiosi con i grandi ruminanti hanno fatto sì che le erbe spontanee calendarizzassero il loro sviluppo al momento giusto per esser brucate da questi animali emettendo “profumi” invitanti nel periodo in cui hanno bisogno di essere mangiate per diffondere i loro semi in campo.
Bovini, equini, ovini, ma anche altre diverse specie sanno per istinto quale è il momento giusto per compiere questo lavoro.
Essi si cibano anche di arbusti e foglie di alberi che danno molte proteine, vitamine, sali minerali e se consumate al momento giusto sono anche molto digeribili (anche noi Uomini mangiamo diversi tipi di germogli e foglie di alberi e arbusti nella “loro” stagione…).
Un paio di esempi per curiosità
Quante proteine possono avere delle erbe o dei rami???
-Erba Medica: 161 g/kg di proteine e 60% di assimilabilità
-Tiglio (rami freschi e germogli): 211 g/kg di proteine e 37% di assimilabilità
-Gelso (rami freschi e germogli): 240 g/kg di proteine e 62% di assimilabilità
Lo avreste mai detto?
Cosa mangio della pianta e perché?
Gli animali non mangiano tutta la pianta, come possiamo pensare. Sempre per istinto ne brucano magari solo fiori, o germogli, o frutti o foglie e fusti, ma solo fino al colletto, così da stimolarne una seconda, una terza, una quarta ricrescita e cosi via.
Le erbe dal canto loro, hanno sviluppato diverse strategie per sfruttare gli animali per potersi propagare, lasciando i loro semi attaccati alla pelliccia e lasciando mangiare frutti con semi che saranno poi presenti nel letame, che andranno a far nascere una nuova pianta magari a chilometri di distanza.
Astuzia vincente per la loro sopravvivenza.
Un equilibrio che non é più in equilibrio
Questa astuta simbiosi fra animali e piante fa sì che il suolo sia continuamente protetto da diversi tipi di pianti, dalle erbe a terra, agli arbusti ed alberi alti anche diversi metri. Nutrimento, protezione naturale che Madre Natura ha studiato da milioni di anni per mantenere un equilibrio perfetto fra mondo vegetale ed animale.
La produzione di massa del cibo ha portato ad un disequilibrio
che ha influenzato negativamente la nostra salute e la salute dell’ambiente in cui viviamo,
ma possiamo cambiare, possiamo aiutare noi stessi e la Natura.
Economia sì, ma sostenibile!
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