Nascita dell’orto e del giardino come li intendiamo oggi

Riprendiamo il nostro consueto appuntamento nel nostro blog con un articolo sul nostro orticello.

Un uomo ed un orto o giardino..

Un uomo in un orto/giardino: un’ immagine comune in tutto il mondo fin da quando siamo diventati esseri stanziali e non più nomadi…
Scopriamo un pò di più su questo nostro compagno da millenni.

Un pò di storia

orto nella storia

Ci hanno raccontato che un tempo eravamo nomadi e ci nutrivamo di ciò che quel territorio in quel momento potevano darci e quando finiva…ci si spostava.
Quando l’Uomo ha iniziato ad essere stanziale, ha imparato ad addomesticare piante ed animali; il legame con essi é iniziato proprio lì. Essendo stabili in un luogo, dovevamo alimentarci in un modo più sicuro e regolabile che quello della raccolta di erbe e frutti e l’agricoltura fu la risposta.
Agli inizi abbiamo osservato, annusato, assaporato numerose piante prima di sceglierle da coltivare. Mano a mano abbiamo cercato di scegliere le più resistenti, le più utili e le più fruttifere.
Piante per alimentarsi, piante per curarsi, piante per vestirsi, piante per alimentare il bestiame eccetera eccetera...
Nel piccolo campo scelto vicino casa, abbiamo iniziato a piantare mille tipi di piante che servivano per mille usi, rispettando il ciclo naturale delle piante nelle diverse stagioni.
Nei vari secoli della nostra storia orti e giardini hanno avuto via via funzioni diverse. Da quelle prettamente legate allo sfamarsi e curarsi a quelle più estetiche.

Horti nella storia- orto giardino e poi orto e giardino

orto giardino – frutti utili e belli

Nell’antichità spesso di parla di giardini dell’Eden sorti durante il periodo d’oro di molte popolazioni (basti pensare ai famosi Giardini pensili Babilonesi...). Lì crescevano frutti di ogni tipo, dalle verdure, ai fiori, ai frutti sugli alberi, erbe varie…. tutti armoniosamente insieme.
Un tempo la distinzione fra orto e giardino non era così nitida.
Infatti in Italia i Romani copiarono da popolazioni più antiche asiatiche ed africane e crearono parchi privati o pubblici dove era uso passeggiare fra coltivazioni di piante commestibili, fra cespugli, siepi, boschetti, alberi da frutto, in campi fuori dalle mura urbane, in una soluzione di continuità. Li abbellivano con porticati, colonne, vasi, statue, fontane, templi…elementi di arredo piacevoli.
Erano luoghi per rinfrancarsi il corpo e lo spirito e non c’era una netta distinzione fra bosco, giardino ed orto.
Nell’epoca medievale, con l’incastellamento del nostro paese a seguito della caduta dell’Impero Romano e l’arrivo di nuove popolazioni, si svilupparono grandi orti giardini protetti nei pochi metri quadri delle mura di abbazie, monasteri, conventi. Anche i castelli si munirono di orti giardini che erano essenziali soprattutto in caso di lunghi assedi.
Erano chiamati infatti Hortus Conclusus, cioè chiuso fra le mura oppure l’Orto dei Semplici (era la parte dedicata alle piante officinali). Spesso divisi in piccoli letti con i camminamenti in mezzo, erano ricchi di piante da frutto, verdure e molte piante officinali, curative.
Erano tempi difficili e le piante servivano a sfamarsi, vestirsi, curarsi…il valore estetico non era importante, perché non vitale.
Famoso il Capitulare de Villis di Carlo Magno, una raccolta di dettami del re su cosa si doveva coltivare e non coltivare in tutto il regno. Molte piante soprattutto aromatiche curative, furono diffuse in tutta Europa proprio grazie a questo decreto. Naturalmente tutte piante utili.
Bisogna aspettare il periodo rinascimentale, soprattutto dopo il 1500, per vedere le coltivazioni di piante decorative ed insolite soprattutto quelle che venivano dalle Americhe e dall’Asia con le nuove rotte di commercio. Serre, giardini di inverno erano un vanto per re e nobili del tempo. Coltivare piante rare, esotiche e soprattutto coltivare in una stagione diversa da quella naturale, era un privilegio per chi poteva permetterselo.
Il giardino era destinato a piante non commestibili o non officinali, ma era per le piante ornamentali. L’ orto iniziò ad avere una connotazione tutta particolare di luogo dove si coltivavano piante utili (commestibili, officinali, tessili eccetera).
Ecco che si iniziò a dedicare luoghi diversi per l’uno e per l’altro e si creavano barriere per delimitare le due aree con funzioni differenti.
Questo portò agli orti botanici del Settecento/Ottocento dove molti aristocratici e benestanti coltivavano e studiavano numerose piante venute da ogni parte del mondo. Il giardino divenne un luogo non solo estetico, ma anche di studio di piante comuni e rare.


Un pò orto un pò giardino- il nostro Orto Sauvage

Ed ecco che il passato ritorna e la distinzione netta fra orto e giardino sta passando di moda. Sempre più giardini hanno una parte dedicata alle piante utili, in genere verdure, piccole bacche e aromatiche. Sempre più orti si abbelliscono di fiori che hanno funzione non solo decorativa, ma anche di attirare insetti impollinatori.
E’ un periodo dove gli orti diventano bei giardini ed i giardini diventano utili orti. Gli ortaggi (troppo spesso denigrati per la loro poca estetica) diventano di mille colori, con varietà antiche e moderne. I fiori diventano non solo belli, ma anche profumati ed utili pronti ad esser bottinati dagli insetti.

Il nostro orto é un orto giardino un pò Sauvage, dove ortaggi crescono insieme ad arbusti, a fiori, a Graminacee e Leguminose. Tutto profuma di erbe aromatiche che allontanano e attirano insetti. Tutto in armonia in una soluzione di continuità, un pò come era un tempo, tanti millenni fa.
Ma per fare tutto ciò occorre la progettazione. Non lasciamo al caso, ma progettiamo soprattutto nei periodi freddi con una visione annuale.
Anche noi coltiviamo in luoghi dedicati, in letti con precise misure, basate su studi decennali, secondo il metodo Biointensivo Californiano di cui siamo bioformatori. Lasciamo poi che le piante si esprimano al meglio consociandosi fra di loro, perché abbiamo studiato il metodo Biosinergico che ha molto valore.
E’ Sauvage per chi lo guarda, ma una più profonda osservazione svela tutti i suoi progetti.

orto da progettare-il ns orto Sauvage

Alcuni consigli per progettare un orto giardino

-osservare dove nasce e muore la luce solare, dove spira più spesso il vento, dove ristagna o meno l’acqua

-pensare a che tipo di coltivazioni sono più fruttifere in quel dato campo con quel dato meteo e puntare su quelle (con poco sforzo si avrà molto)

-delimitare l’area di coltivazione delle piante utili in letti ben precisi

-seminare/trapiantare intorno a quell’area arbusti, fiori, alberi, cespugli che possono essere riparo per numerosi animali utili all’orto, con funzione non solo di utilità, ma anche estetica

-dare varietà botanica all’orto giardino sia per le piante utili che per le piante decorative

-creare zone di relax e di scambio (per esempio con i coltivatori vicini); l’orto giardino ha una funzione utile, sociale, estetica, didattica… e può coinvolgere più tipi di individui
(il nostro orto ha per esempio una funzione didattica di educazione ambientale, dove ci sono spazi dedicati ai corsisti che imparano il nostro metodo e con cui scambiamo idee ed informazioni)

-creare un sistema naturale, ecosostenibile, non solo nei letti coltivati, ma anche intorno con aree di raccolta d’acqua piovana, di sviluppo della lotta integrata, creazione di macerati e compost, ecc..

orto da amare



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