Un’ importante risorsa eco sostenibile si trova nelle Marcite, un’antica pratica.

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Le Marcite: sono una tecnica antica o un moderno sistema eco sostenibile?
Cosa sono le Marcite e perché sono state la fortuna e la ricchezza di Milano? Come possono essere ancora importanti per un ambiente eco sostenibile?
Scopriamolo in questo articolo.
Gli antichi ne sapevano più di noi !
Un pò di storia, come sempre
Le Marcite sono una tecnica colturale probabilmente nata intorno il XI-XII secolo, sviluppata soprattutto nelle abbazie dei monaci circestensi, benedettini. Questa tecnica si é sviluppata nell’Italia centro settentrionale, ma anche in diversi paesi europei.
A cosa servivano le Marcite?

Le Marcite erano un tipo di coltivazione che permetteva di avere durante l’anno numerosi tagli di foraggio e di piante per l’alimentazione umana, in genere da marzo a dicembre. Animali ed uomini erano quindi sempre con magazzini pieni di cibo per sfamarsi anche nei duri freddi invernali. Queste Marcite permettevano quindi di avere un vantaggio in piu’ rispetto a tutti quelli che potevano produrre cibo solo per 4-6 mesi. La popolazione (e quindi l’esercito) era piu’ nutrita rispetto ai popoli adiacenti e li rendeva forti anche nei periodi di grande freddo.
Ed ecco spiegata la grande potenza del Ducato di Milano, durato per secoli, con un esercito sempre ben fornito ed in salute.
Le abbazie intorno a Milano, diedero al Ducato di Milano la ricchezza e la forza che portarono queste terre a divenire famose. Nei secoli le Marcite si estesero, furono mantenute ed ampliate ed ebbero fama a livello europeo. Dal Settecento in poi, numerosi studiosi europei vennero a visitare questi campi lombardi e approfondirono la tecnica per copiarla nei propri paesi di origine.
Questa pratica é stata utilizzata con successo fino al dopoguerra, fino all’abbandono di molti campi e prima dell’uso dei macchinari agricoli.
Come funzionano le Marcite?

Questo tipo di coltivazione é legato allo scorrere dell’acqua. Grandi estensioni da coltivare erano divisi in campi attraversati sui quattro lati da rogge, piccoli canali di acqua sorgiva che scorreva sempre e trasbordava nei campi adiacenti. Il prato era modellato con una certa pendenza così da far scorrere sempre sopra un sottile velo di acqua costante.
Questo espediente permette una continua e costante irrigazione che mantiene un’ ottimale umidità e temperatura in qualsiasi momento dell’anno, evitando periodi siccitosi o gelate.
Non solo le Marcite sono un modo intelligente di utilizzare la risorsa blu in periodi di scarsità, ma mantiene un intervallo di temperatura al suolo ed é per questo che si può coltivare fin quasi prima di Natale.
Un modo per combattere la siccità
Le Marcite dipendono dallo scorrere continuo delle rogge, che sono alimentate da una vasta rete capillare di canali che originano da risorgive montane, un’opera di ingegneria idraulica di altri tempi. Le Alpi sono naturalmente ricche di acqua e dalle montagne scorre in pendenza sempre un pò di acqua. Nei secoli questa preziosa risorsa é stata incanalata ad arte, per permettere la continua irrigazione di campi ai piedi dei monti.
Questa tecnica infatti era molto utilizzata in Lombardia ed in Ticino, sfruttando l’acqua delle Alpi, oltre che in altri paesi lontani europei.
L’arrivo della Rivoluzione Agricola- addio Marcite

Il dopoguerra europeo é stato caratterizzato dalla comparsa di grandi macchinari agricoli e dalla nascita di un forte legame fra produzione agricola ed industria. In quegli anni iniziò la produzione agricola massiva: i campi venivano abbandonati da chi cercava fortuna in città nelle fabbriche e chi rimaneva iniziava a coltivare grandi appezzamenti aiutandosi con moderni macchinari e con un uso massiccio di concimi e fertilizzanti.
Le Marcite con il loro delicato equilibrio da mantenere costantemente ,non erano più viste come un sistema produttivo al passo coi tempi e purtroppo furono per lo più abbandonate.
Per fortuna qualcuno continuò a trattare la terra in modo sano e naturale, rimanendo guardiano di antiche e biologiche tradizioni che ora stanno tornando prepotentemente di moda.
Il foraggio delle Marcite ed il formaggio troppo colorato
Dal 1960 in poi si é favorita la coltivazione di Mais sia per alimento umano che per il foraggio, piuttosto che delle varie erbe che per secoli crescevano nei campi delle Marcite. Questo ha portato a impoverire il suolo e la biodiversità.
Le erbe varie di foraggio che crescevano prima della Rivoluzione Agricola del dopoguerra erano ricche in modo naturale di sostanze nutritive, antibiotici naturali, betacarotene, antiossidanti, acidi grassi insaturi.
Tutte queste sostanze naturali rendevano gli animali sani e forti, ma il loro formaggio era di un naturale color crema. Negli anni Sessanta i formaggi più venduti nei supermercati nascenti erano di colore bianco, quindi le erbe di marcita furono messe al bando dai coltivatori.
Il delicato equilibrio di un’antica pratica colturale
Un uso parsimonioso dell’acqua montana!!
Le Marcite per funzionare bene necessitano di manutenzione costante. E’ necessario mantenere sempre sotto controllo i bordi dei campi sulle rogge, mantenere i canali puliti e senza impedimenti per far scorrere l’acqua in modo costante, omogeneo e continuo.
I canali di queste sorgenti montane sono un modo ingegnoso ecologico di sfruttare delle acque che sarebbero perse perché non facenti parte del sistema idrico.
Gli acquedotti sono forniti da altre fonti e queste acque si perderebbero in fiumi, laghi e mari. E’ una risorsa ricca di sostanze e sempre pulita che permette la vita anche a molti tipi di animali (pesci, anfibi, insetti eccetera…).
Gli sbarramenti di legno che regolano il flusso devono essere mantenuti integri e puliti…insomma un bel lavoro che non allettava i coltivatori del dopoguerra.
Più facile e meno dispendioso sembrava agli agricoltori in quei tempi di Rivoluzione Agricola usare interi campi in monocoltura e usare macchinari, concime chimico e fertilizzanti…ma tutto questo ha un prezzo, che é quello di distruggere un sistema naturale ambientale, debilitando la rete ecologica con i suoi vari habitat ed il suo valore.
Il valore delle Marcite: un efficiente antico impianto irriguo
Questa antica pratica ha un’ efficienza ottimale per irrigare i campi tutto l’anno. Studiata, impostata, modellata nei secoli, ancora oggi funziona!
Il rapporto fra acqua erogata e quella che ricevono le piante é importante per definire se il sistema di irrigazione opera con efficacia ed efficienza.
Nelle Marcite il terreno é irrigato in modo uniforme, l’acqua non evapora prima di raggiungere il suolo (come avviene alcune volte con gli impianti moderni), non é deviata dal vento, ma arriva dove ci sono le radici e non scorre sulla superficie portando via strati di terreno.

Le Marcite-oasi ambientali anche nel gelo invernale
Le Marcite sono considerate ora una preziosa pratica eco sostenibile. Nei campi vivono numerose specie di animali ed insetti e vi trovano rifugio anche uccelli di passaggio, tappe confortevoli nel lungo viaggio degli stormi nei cambi di stagione.
In questi campi i volatili possono sostare per dissetarsi e mangiare durante tutto l’anno, anche quando il gelo copre tutto il territorio.
L’ acqua continuando a scorrere in modo continuo e costante non permette la creazione di ghiaccio e la temperatura all’interno si mantiene sempre più alta dei campi adiacenti non coltivati a marcite. Ecco che animali, piccoli e grandi, ne approfittano per alimentarsi nei periodi duri.
Salvaguardia delle Marcite per la biodiversità e per la Rete Ecologica
Questi prati sono diventati un’oasi da proteggere per le numerose specie che vivono in questi suoli amati naturali.
Intorno a Milano nei parchi agricoli si stanno salvaguardando e valorizzando queste antiche pratiche, per il loro valore paesaggistico e soprattutto il notevole valore ambientale.
E’ una tecnica da difendere, perché preserva il territorio e la fauna che lo popola o lo attraversa. Con dei progetti si vogliono realizzare dei corridoi ecologici che mantengano e sviluppino la biodiversità nei campi intorno alla grande metropoli lombarda.
E’ molto importante mantenere la rete ecologica dei diversi habitat di questi campi, proteggere i diversi ambienti dove vivono flora e fauna che interagiscono fra di loro creando, appunto, una rete naturale che si interconnette a milioni di anni. Finalmente le Marcite hanno ora di nuovo l’attenzione e la cura che gli era stata tolta con l’arrivo della Rivoluzione Agricola Industriale del dopoguerra. In queste terre fertili curate ed amate, fauna e flora si sviluppano in modo naturale da secoli ed interagiscono con il territorio circostante, creando un’ oasi naturale. Qui si trovano infatti piante ed animali ormai quasi scomparsi in Lombardia.
Vuoi diventare uno dei Campari?
Per salvaguardare queste pratiche ed il loro valore ecologico, la Regione Lombardia ha istituito dei corsi per sensibilizzare soprattutto la popolazione più giovane.
Molti giovani per allontanarsi dalla vita frenetica e fare un pò di sano esercizio fisico hanno scelto la professione (o per alcuni l’hobby) del Camparo di Marcita.
Chi l’avrebbe mai detto? Ora fare il Camparo é trendy!
Quindi aiutiamo chi vuole proteggere antiche pratiche di coltivazione perché….gli antichi ne sapevano più di noi!

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